Terapia combinata anticoagulante ed antiaggregante dopo intervento coronarico percutaneo nella fibrillazione atriale


La doppia terapia antiaggregante è diventata la base del trattamento dei pazienti sottoposti a stenting coronarico e di quelli con sindrome coronarica acuta con o senza impianto di stent.
Sebbene vi sia consenso circa l'indicazione per la doppia terapia antiaggregante, esistono poche prove circa la durata ottimale della terapia.
Nei pazienti sopravvissuti a sindromi coronariche acute senza sopraslivellamento del segmento ST, è consigliato 1 anno di trattamento.

Intuitivamente, i cardiologi preferiscono una doppia terapia antiaggregante più lunga anziché un singolo farmaco antiaggregante ( Aspirina [ Acido Acetilsalicilico ] da sola ) nei pazienti con stent a eluizione di farmaco rispetto allo stent in metallo nudo.
Di conseguenza, molti pazienti con stent sono in doppia terapia antiaggregante, soprattutto con Aspirina e Clopidogrel ( Plavix ).

L'unico importante effetto collaterale della doppia terapia antiaggregante è l’aumentato sanguinamento rispetto alla sola Aspirina.
Questo effetto è stato osservato nei grandi studi con Clopidogrel nelle sindromi coronariche acute e nella fibrillazione atriale.

La doppia terapia antiaggregante ha dimostrato di essere pericolosa come l’anticoagulazione orale con Warfarin ( Coumadin ).
Particolare attenzione è stata data ai rischi della doppia terapia antiaggregante nei pazienti in attesa di intervento di bypass coronarico.
L’assunzione di Clopidogrel con Aspirina è stata associata a un significativo aumento della perdita di sangue durante l'intervento coronarico rispetto alla sola Aspirina.
Tuttavia, questo eccesso di sanguinamento non è stato associato a un aumentato rischio di reintervento o di mortalità.

E’ consigliabile che i pazienti interrompano l’impiego di Clopidogrel 5 giorni prima dell'intervento coronarico.

Poco si sa, tuttavia, circa la strategia ottimale nei pazienti in doppia terapia antiaggregante sottoposti ad altre forme di intervento chirurgico.

Il problema più importante in questo campo è l'uso della doppia terapia antiaggregante nei pazienti in terapia anticoagulante orale per la prevenzione a lungo termine dell’ictus nella fibrillazione atriale.
Quando la doppia terapia antiaggregante è stata combinata con Warfarin, il sanguinamento è aumentato del 50% nello studio RE-LY ( Randomized Evaluation of Long-Term Anticoagulant Therapy ) e del 100% fino al 400% in un grande registro danese. ( Xagena2013 )

Verheugt FWA, Circulation 2013; 128: 2058-2061

Cardio2013 Farma2013


Indietro

Altri articoli

Mancano prove solide sulla gestione ottimale della trombosi venosa splancnica ( SVT ). È stata condotta una meta-analisi per valutare...



Non ci sono raccomandazioni basate sull'evidenza sul momento ottimale per iniziare ad assumere anticoagulanti orali non-antagonisti della vitamina K (...


Esistono dati limitati da studi clinici e raccomandazioni discrepanti sull'uso della terapia anticoagulante nei pazienti con fibrillazione atriale di età...


Non è chiaro quanti pazienti trattati con un anticoagulante orale diretto ( DOAC ) utilizzino in concomitanza Acido Acetilsalicilico (...


Uno studio ha indagato il rischio di demenza nei pazienti con fibrillazione atriale trattati con diversi anticoagulanti orali ( OAC...


Da una post-analisi ad hoc dei dati degli studi di registrazione non è emerso che Idelalisib aumenti il ​​rischio di...


I pazienti con malattia coronarica accertata o malattia delle arterie periferiche spesso hanno il diabete mellito. Questi pazienti sono ad...


I pazienti con fibrillazione atriale sottoposti a terapia anticoagulante orale dopo un ictus hanno un ridotto rischio di eventi tromboembolici...


Il riavvio della terapia anticoagulante orale dopo emorragia intracerebrale ( ICH ) è associato a esiti favorevoli. E’ stata condotta una...